News

 

LE SPIAGGE, I PORTI, LA COSTA

Un po’ di storia…

COSTEGGIANDO LA STORIA

ico-coast2
A un passo dal mare

TRA SPIAGGE E
PESCHERECCI

imm-coast4
Mappe di gusto

SAPORI DI
MARE

COSTEGGIANDO LA STORIA

Se oggi tutto il litorale si presenta come un’unica verdeggiante catena di frazioni e Comuni senza soluzione di continuità, fino al secolo scorso paesi e città risultavano molto più separati e circoscritti. Questo fatto è stato determinante per garantire – ancora oggi – forti identità cittadine che contribuiscono (con quella naturale propensione all’ospitalità e all’apertura tipica di tutte le località di mare) a costruire il caleidoscopio di sapori, usanze e particolarità che tanto rimane in simpatia a chi si trova a visitare questi posti.

Per quanto la presenza dell’uomo sia testimoniata già dalla preistoria, è con i primi insediamenti etrusco-villanoviani e soprattutto con le prime incursioni e occupazioni celtiche (IV a.C.) che le aree costiere iniziano ad essere popolate in via stanziale e strutturata. Sarà – poi – con la fondazione Romana del 268 a.C. che l’intero territorio costiero verrà a diventare un’area strategica per i commerci e gli scambi. Da Cattolica a Rimini abbondano siti archeologici e monumenti (primi fra tutti il Ponte di Tiberio e l’Arco d’Augusto nel capoluogo di Provincia) che testimoniano l’importanza del territorio riminese in epoca romana. Nasce in questo periodo anche una fiorente marineria (ben documentata da bellissime decorazioni musive rinvenute in scavi archeologici nel centro di Rimini) che ancora oggi caratterizza tutte le città del riminese affacciate sull’Adriatico. Assieme al comparto ittico, in questi secoli, si sviluppa – sui primi colli che danno sul mare – anche l’olivicultura e la viticoltura. In particolare si registra come il vino riminese – prodotto in ingentissime quantità – prendesse abitualmente la via di Roma in quanto particolarmente apprezzato dai cittadini dell’Urbe. Non a caso, in non poche parti del territorio riminese, sono state rinvenute botteghe artigianali per la fabbricazione di anfore in terracotta utili – in via specifica – al trasporto del vino. Una testimonianza, questa, che conferma l’ingente produzione enologica soprattutto finalizzata all’esportazione.

 

Con l’inizio della caduta dell’Impero Romano e la cristianizzazione progressiva, il territorio riminese scivolerà nel dominio dell’esarcato Bizantino (la città di Cattolica nasce proprio in questi secoli), ma sarà col Medioevo e soprattutto con le rivali Signorie dei Malatesta e Montefeltro che i territori del riminese ritroveranno impulso e vivacità. Infatti, anche se il rinascimento fu certamente una stagione turbolenta per il territorio, tuttavia rappresenta anche una delle età più gloriose e – soprattutto – generose nel lasciare importanti segni del suo passaggio in termini culturali e monumentali: primi fra tutti il tempio Malatestiano di Rimini e Castel Sismondo.

Dopo la fine del rinascimento – e con il progressivo insediamento del governo pontificio – anche l’area costiera e la stessa strategicità dello scalo marittimo riminese entrò in una fase di quiete, pur non perdendo mai la sua forte tradizione nel settore ittico e della marineria. Sarà dalle ultime decadi ottocentesche che invece si inizierà a intravvedere, nelle zone della Riviera Romagnola, un nuovo impulso allo sviluppo soprattutto legato alle destinazioni vacanziere per la prosperante borghesia delle grandi città della neonata Italia.

Nascono infatti, sulla fine dell’800, i primi stabilimenti balneari. Si trattava di veri e propri resort esclusivi che – unitamente ai primi alberghi di lusso – iniziarono ad accogliere il nuovo fenomeno del turismo se non ancora balneare comunque legato alle spiagge e al mare. A ciò si deve aggiungere la pratica diffusa, tra le famiglie facoltose dell’alta borghesia metropolitana, a costruirsi il cosiddetto “villino vista-mare” in riviera. Questo passaggio sarà molto importante, urbanisticamente parlando, perchè è in questo periodo che inizia a modificarsi in modo graduale ma considerevole anche la morfologia del paesaggio (tant’è che ancora oggi, ad un occhio anche non troppo attento, è possibile ammirare villette ottocentesche e alcove in stile liberty tra i più moderni hotel o residence di nuova costruzione).

Ma sarà solo col dopoguerra che tutta la riviera potrà godere di un vero nuovo impulso, quello che da secoli probabilmente si attendeva: la nascita del turismo balneare di massa che dagli anni ’50 ad oggi caratterizzerà, coinvolgerà e modificherà la vita e la storia di tutto il territorio costiero consacrandolo tra le capitali europee delle vacanze estive.

Nota pittoresca (e se si vuole non priva di una sua propria ironia) è il fatto che, per lunghissimi secoli, le popolazioni e le amministrazioni del luogo non sapessero come impiegare tutto il patrimonio di spiagge che oggi caratterizza l’offerta turistica della riviera riminese e che è divenuto emblema di questo angolo d’Italia. Tanto che addirittura tra il ‘700 e l’800 in alcuni comuni rivieraschi (come Riccione) si fece avanti l’ipotesi di trasformare l’arenile addirittura in… risaie!

imm-coast1
imm-coast2
imm-coast3

TRA SPIAGGE E PESCHERECCI
UN TOUR VISTA MARE

L’itinerario che qui si propone tocca i principali comuni e località della costa riminese, un tratto di circa 30km di spiagge e lungomari che incessantemente da Bellaria Igea-Marina a Cattolica costeggia l’Adriatico lambendo porti, darsene, lidi e città. E’ un itinerario cittadino dove al profumo del mare si intrecciano testimonianze di una storia antica e preziosa che, almeno nella bella stagione, può (e dovrebbe) essere percorso in bici o utilizzando il trenino regionale che da Cattolica a Bellaria tocca anche le più piccole frazioni.

Organizzeremo il nostro itinerario lungo la direttrice dei lungomari e dei viali che costeggiano la costa da Nord a Sud, ovvero da Bellaria Igea-Marina a Cattolica.

Il toponimo “Bellaria”, piccola e tranquilla cittadina fino a qualche decennio fa frazione di Rimini nord, affiora per la prima volta in alcuni documenti notarili risalenti la fine del ‘300 dove si segnalava la presenza, proprio in questa zona pianeggiante e costiera, di masserizie fortificate di origine Malatestiana. Ancora oggi infatti, a parte la vocazione turistica, l’entroterra di Bellaria Igea-Marina ospita un sistema di orti e coltivazioni di ortaggi piuttosto sviluppato e di qualità anche per la particolare consistenza “sabbiosa” del terreno che, proprio per la ricchezza di minerali, renderebbe ortaggi molto apprezzati. Come tutti i comuni della Riviera è caratterizzato da lunghi viali alberati e in particolare da un’oasi di verde chiamata “Isola dei Platani” proprio nel cuore del paese vecchio: una piacevole zona pedonale ottima per un po’ di shopping o per degustare un drink o un buon bicchiere di vino in uno dei tanti localini o enoteche di tendenza.

Proseguendo il lungomare verso Rimini – e attraversato il porto-canale –  ci si immerge in un’atmosfera a tratti surreale e di sicuro gusto per i cultori delle architetture razionaliste o gli amanti della fotografia: la zona delle colonie. Questo tratto di lungomare nord si presenta come un deserto di spiagge inframezzato da vecchie colonie di villeggiatura estiva, per lo più costruite tra gli anni ’30 e ’50. Spesso, non avendo più una destinazione di utilizzo continuativa, il paesaggio si fa rarefatto e sospeso, appunto come un volo su una realtà surreale, ma non priva di un suo fascino.

Dopo questo tratto, iniziano invece a manifestarsi le prime frazioncine storiche del comune di Rimini: Torre Pedrera con la sua torre medievale di avvistamento, Viserbella e Viserba con i suoi villini vista-mare liberty, Rivabella e San Giuliano Mare con la deliziosa Nuova Darsena e una vivace vita di spiaggia.

Sorpassato il Porto Canale si giunge a Rimini – Marina Centro. Ma prima di proseguire per il tour di costa (di cui si consiglia una puntatina al molo affollato di pescherecci e al Grand Hotel di felliniana memoria) si suggerisce una deviazione che – se in bicicletta – può rivelarsi una piacevole passeggiata in mezzo a testimonianze storiche, bellezze paesaggistiche e tipicità enogastronomiche da non perdere. Prendendo infatti la ciclabile che dalla destra del ponte del Porto (Ponte della Resistenza) costeggia il canale si giunge dritti dritti al ponte di Tiberio. Questo antico e splendido ponte romano non solo unisce il vecchio borgo dei pescatori (Borgo San Giuliano) e il centro città, ma segna, sin dall’antichità, l’inizio della via Emilia. Ed è proprio nel Borgo di San Giuliano che merita fare una sosta per lasciarsi perdere nel dedalo di viuzze, tra ristoranti ed enoteche, antiche storie di pesca e murales di numerosi artisti contemporanei. Dopo questa sosta, riattraversando l’antico ponte ancora sospesi nel tempo, si può accedere al centro di Rimini imboccando Corso d’Augusto (pochi passi dopo il ponte sulla sinistra si trova, fra l’altro, il bel visitor-center della Rimini Romana con un percorso didattico molto curato e coinvolgente). Qui da non perdere assolutamente alcuni gioielli antichi e meno antichi della città: L’Arco d’Augusto di romana costruzione, il Castel Sismondo, il capolavoro del rinascimento detto anche Tempio Malatestiano, infine il celebre e felliniano Cinema Fulgor recentemente riportato al suo antico splendore. Tra queste piccole perle si scoprirà anche una città vivace e ospiitale che non è solo da visitare, ma anche e soprattutto da gustare: troverete una miriade di angoli pittoreschi, giardini tranquilli, vivacissime piazzette e tanti piccoli locali dove magari degustare del buon vino dei colli di Rimini.

Rimettendosi in viaggio dall’Arco d’Augusto e costeggiando o immergendosi nella quiete del Parco Cervi si riconquista il mare con la sua movida frizzante e incessante e si prosegue verso sud alla volta di Riccione: l’elegante e trendy Perla Verde dell’Adriatico. Col suo turismo vip e le sue vie famose per lo shopping (come Viale Dante o Viale Ceccarini), Riccione è una cittadina in cui è piacevole anche semplicemente passeggiare perdendosi tra il bellissimo nuovo lungomare (interamente pedonalizzato e con suggestive piste ciclabili in mezzo ad aiuole di verde) o tra i viali e le vie del paese vecchio puntellato di deliziosi villini e testimonianze liberty o locali come pub, enoteche e piccoli ristoranti.

Continuando a costeggiare il litorale verso sud si incontra la penultima tappa di questo tour condensato di costa: Misano, una cittadina immersa in un totale relax, ai piedi di una collina verdeggiante che la lambisce alle spalle. Famosa soprattutto per la Moto GP e il Misano World Circuit Misano è oggi una tranquilla cittadina di riviera aperta al turismo e all’ospitalità. Anche Misano ha un lungomare pedonalizzato, ben curato e verdeggiante per cui è piacevole, con poche pedalate, proseguire verso Cattolica immersi nel verde e nella brezza marina.

Giunti a Cattolica – anche detta la Regina dell’Adriatico – termina questo veloce suggerimento di tour costiero. La cittadina – di costituzione romana – e che si distende sotto il promontorio del Gabicce ha una forte tradizione marinara e il nuovo porto, grazioso e funzionale, unisce la rinnovata vocazione turistica alla tradizione legata alla pesca. Da non perdere una visita al Museo della Regina e soprattutto una sosta in uno dei tantissimi locali che si aprono nel piccolo centro storico. Vicino a Cattolica, a pochissimi chilometri verso l’entroterra sorge poi il magnifico borgo medievale di Gradara, superba testimonianza dell’architettura Malatestiana e teatro leggendario dell’immortale dramma di Paolo e Francesca.

SAPORI DI MARE