La Valconca è la valle nata dall’attività millenaria del fiume Conca che – dal Monte Carpegna a Cattolica – nel tempo ha saputo modellare uno scrigno fatto di paesaggi unici e sapori autentici stretti tra l’Appennino e il mare.
Il carattere torrentizio del fiume, sin dall’antichità, ha reso famoso questo rivo d’acqua per la sua imprevedibilità e irruenza nelle stagioni più piovose, stagioni che un tempo di frequente allagavano con piene abbondanti campi e poderi. Oggi, molto meno irruento e imprevedibile, il Conca serpeggia sornione ai piedi di una placida valle protetto da un argine di colline dolcissime sulla cui sommità, come corone, nascono interi paesi medievali e rinascimentali: Gemmano, Mondaino, Morciano, Montecolombo, Montefiore, Montegridolfo, Saludecio, San Clemente e, più in pianura, San Giovanni in Marignano.
Proprio le eccezionali testimonianze di torrioni, rocche, fortezze rinvenibili in tutta l’area della Valconca sono la prova dell’importanza che questa terra ebbe – in particolare – durante l’eterna lotta di potere tra i Malatesta e i Montefeltro. Terra di confine, fu – di fatto – ripetutamente teatro di scaramucce o vere e proprie guerre tra le due signorie lasciando sul campo, oltre a paura e distruzioni, tuttavia anche veri e propri tesori del patrimonio artistico italiano.
La valle ha una bellezza tutta sua. In un mix di dolcezza e ruvidezza, si alternano paesaggi delicati a scenari più selvatici generando un contrasto costante tra paesaggio antropomorfizzato e natura. Altra caratteristica che fa quasi unica questa valle è il fatto di essere costantemente “vista mare”. Ogni itinerario, ogni tour, in ogni momento e da ogni crinale è praticamente impossibile non scorgere, da qualche parte giù all’orizzonte, la striscia blu dell’Adriatico.
Dal mare al monte, in tutta la valle si respira ancora un’atmosfera autentica e verace. La semplicità della bellezza dei campi coltivati a grano, a vite o a ulivi s’incontra con una raffinata e gustosa tradizione enogastronomica da provare in ogni sua ricetta. E i sapori dei prodotti più tipici qui sono tondi, puliti perchè rispecchiano proprio la semplicità di una terra ricca di sfumature, ma – fondamentalmente – ancora legata a una schietta tradizione rurale e artigiana.
A qualche minuto dalla costa (raggiungibile sia in macchina che in un bel percorso in bicicletta), l’entroterra del riminese racchiude un piccolo e delicato scrigno di bellezze, natura, sapori e storia. In una terra prevalentemente vocata all’agricoltura, seguendo la linea dolce delle colline sinuose ricoperte di olivi o di filari di viti, la Valconca si apre al visitatore con tutta la sua forza evocativa di antichi mestieri, sapori tradizionali, leggende, racconti e uno stile di vita capace ancora di seguire il ritmo delle stagioni e della natura.
Entrando in Valconca dalla “porta” di Coriano si è subito accolti dall’aria genuina e agreste dei primi colli ricoperti di vigneti e di uliveti. Merita quindi anche un semplice bighellonare tra le colline (meglio se in bicicletta!), magari avendo previsto anche qualche tappa nelle aziende vinicole che, a testimonianza della vocazione agricola di questa valle, sono largamente presenti in quest’area del riminese.
Appena usciti da Coriano ci si imbatte in San Clemente, un piccolo borgo di case che, nonostante le distruzioni della seconda guerra mondiale (qui passava infatti la terribile Linea Gotica), è riuscito a salvare testimonianze medievali e in parte la cinta muraria. Interessante e meritevole di una visita anche l’insediamento rurale fortificato della Fattoria Fortificata di Agello, testimonianza della vivace e ben strutturata attività agricola che da sempre anima questo angolo di Romagna.
Abbandonato San Clemente ci si può dirigere direttamente verso i tre paesi più esterni della provincia: Saludecio, Mondaino e Montegridolfo. Tre perle del passato perfettamente mantenute e curate in tutta la loro bellezza.
Il primo – Saludecio – ricorda nelle fattezze in tutto e per tutto il classico borgo rurale ottocentesco. Immerso nella campagna boschiva si staglia su una collina piana guardando il mare da lontano. Molto pittoresco e vivace, è avvolto da una campagna dolce e profumata mentre al suo interno è un piacere perdersi nel dedalo delle sue piccole viuzze… anche perchè ogni muro racchiude la sorpresa di un murales, opere artistiche che qui abbondano come un vero e proprio carattere identitario cittadino.
Riprendendo l’unica strada d’accesso al paese, si procede verso Mondaino, un incantevole borgo medievale immerso in una boschiva quiete. Un tempo – in epoca romana – quest’area ricca di selvaggina era ritenuta sacra tanto da ospitare un importante Tempio di Diana. E del resto pare che proprio da ciò possa derivare l’antico toponimo Montedaino: dalla significativa presenza di fauna selvatica… a partire, per l’appunto, dai daini. Se si ha la fortuna di capitare nel periodo d’Agosto, assolutamente merita fermarsi alle giornate medievali del Palio del Daino, giornate in cui – come per incantesimo – tutto il borgo e tutti i cittadini ripiombano in un leggendario medioevo facendo riscoprire tutto il fascino di leggende antiche e fiabeschi racconti. Inoltre imperdibile è ovviamente anche una visita alle fosse della Porta di Sotto, il tradizionale caseificio dove scoprire il sapore unico del formaggio di fossa che qui si produce dal medioevo.
A una manciata di metri dal paese di Mondaino – tanto che si consglia di farsi una piacevole passeggiata tra i campi coltivati – sorge un altro splendido borgo: Montegridolfo. Un suggestivo angolo di medioevo che un recente restauro ha portato a tutta la sua antica e impareggiabile bellezza. Ricco di osterie ed enoteche è il posto giusto per una ristoratrice pausa tra i sapori e le fragranze più tipiche dell’entroterra del riminese.
Ridiscendendo verso la costa, il nostro tour ora lambisce forse uno dei borghi più belli d’Italia: Montefiore Conca con la sua rocca lunare e il suo fitto bosco che lo avvolge come un arcano incantesimo. Dalla cima della rocca si può ammirare forse uno dei panorami più suggestivi e mozzafiato della riviera che nelle giornate di bel tempo spazia da Ravenna a Pesaro. Prima di rituffarsi in pianura merita una digressione la visita delle grotte di Onferno, il cui luciferino scenario sembra aver ispirato proprio il sommo Poeta nell’affrescare l’ingresso del suo “Inferno”.
Ma il nostro giro ancora non è concluso, infatti prima di rientrare definitivamente sulla costa all’altezza di Cattolica, merita assolutamente una fermata – e forse più di una fermata – l’antico paese di San Giovanni in Marignano. Lambito su tutti i lati da campi coltivati, un tempo era chiamato il “Granaio dei Malatesta”, mentre oggi rappresenta sicuramente uno dei paesi rurali meglio conservati e più ospitali di tutto l’entroterra riminese. E’ un piacere lasciarsi coccolare passeggiando per i suoi vicoli o seguendo la circonferenza delle antiche mura trasformate in abitazioni, piccoli locali e osterie. Tutti gli anni, l’ultima settimana di Giugno, si svolge anche un bellissimo festival dedicato alle “Streghe”, alla magia e all’incantesimo. Niente di più appropriato a giudicare dall’incanto che la Valconca regala sempre – con ogni tempo e ogni stagione – a tutti i suoi visitatori!