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Il Frascati incontra la Rebola

Martedì 21 settembre al ristorante Io e Simone in piazzetta Teatini la rebola ha incontrato il frascati.

Il punto d’incontro individuato da Maurizio Saggion Presidente della Fondazione Italiana Sommelier Emilia Romagna e coordinatore della serata era il territorio inteso come narrazione dinamica che trova una sintesi emozionale nei gusti delle sue produzioni alimentari “garantite” come le DOP .
Su questo terreno si sono confrontati 2 frascati e 2 rebole, ne è venuto fuori un insieme di sapori a volte convergenti a volte divergenti espressione di territori diversi, di derivazione vulcanica quello del frascati, vicino al mare quello della rebola ma che trovano nella sapidità una caratteristica comune.
I frascati presenti erano due: Philein Frascati superiore DOCG ed il Biancodarco Lazio IGP entrambi bianchi ed entrambi della cantina Agricoltura Capodarco, azienda che coniuga la qualità con il sociale essendo una cooperativa che coinvolge ragazzi diversamente abili.
Sul versante riminese era presente la rebola Vivi del podere San Valentino e la Libera dell’Azienda Agricola I Muretti.

L’assaggio era abbinato ad un menù tipicamente laziale con spaghetti al cacio e pepe, bucatini all’amatriciana e porchetta di Ariccia tutti prodotti della comunità di Capodarco.
Ne è venuto fuori un bel confronto dove tutti hanno illustrato la peculiarità dei loro prodotti ed è toccato al Presidente della Strada dei Vini e dei Sapori dei colli di Rimini Sandro Santini fare la sintesi in particolare sul progetto RiminiRebola e sulle problematiche ma anche opportunità di affrontare il mercato in modo coordinato tra i produttori.

Tutti vini di ottima qualità, quello che ha stupito è stato sicuramente il Philein che è riuscito ad abbinarsi bene al menù.
Tuttavia la qualità delle rebole si è fatta percepire, erano infatti presenti due delle più importati espressioni reboliste, San Valentino ed I Muretti che hanno tenuto alto l’onore riminese.

“Una occasione unica per assaggiare il Frascati, un vino che è nell’immaginario collettivo derivato dalle molteplici storie che lo vedono come il vino di Roma” dichiara Sandro Santini
“una conferma che la rebola è il nostro bianco di punta che non sfigura mai”.