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Tre nuove Sottozone per i vini riminese nel marchio Rocche di Romagna

Un mosaico di Sangiovese: il Consorzio Vini di Romagna ha ufficialmente presentato lunedì 19 settembre alla Rocca delle Caminate Rocche di Romagna, il nuovo marchio collettivo europeo che identifica i Romagna Sangiovese prodotti nelle 16 sottozone. Le nuove Coriano, San clemente, Verucchio ed Imola vanno ad aggiungersi a Serra, Brisighella,  Marzeno, Modigliana, Oriolo, Castrocaro, Predappio, Meldola, Bertinoro, Cesena, Mercato Saraceno, Longiano.

La presentazione, svoltasi nella cornice delle Rocca delle Caminate, ha visto la presenza delle istituzioni regionali e dei comuni del territorio, con la giornalista del vino americana Kerin O’Keefe, presente in qualitĂ  di madrina. I produttori riminesi presenti erano il Presidente della Strada dei Vini e dei Sapori dei Colli di Rimini Sandro Santini di Tenuta Santini, Paride Benedetti di Tenuta Santa Lucia e Daniele rossi di Rocche Malatestiane.

E proprio il mosaico del mausoleo di Galla Placidia a Ravenna  è stato scelto come icona per rappresentare il marchio Rocche di Romagna: un’unione di tessere che creano una figura, così come le sottozone del Sangiovese restituiscono di questo vino un’immagine unica seppur fatta di molteplicità. Rocche di Romagna perché le Rocche sono elementi di territorio altamente simbolici diffuse in tutta la Romagna.

“Credo tantissimo nel progetto delle sottozone, una grande opportunità per il vino riminese” dice Davide Bigucci membro del CDA dell’Enoteca Regionale come rappresentante di Rimini” il marchio Rocche di Romagna è un percorso aperto che va valutato con attenzione perché ritengo che ci sia del valore nel progetto.

Veniamo da un periodo di vendemmia dove tutte le nostre forze fisiche erano riservate a questo mese e mezzo cruciale per il nostro lavoro, conto di vederci tutti assieme con gli altri produttori per prendere una posizione unitaria nell’adesione al progetto come è d’uso nel riminese”.

“L’obiettivo del marchio Rocche di Romagna è dare un impulso alla conoscenza dell’identità molteplice del Sangiovese nella nostra area e stimolare curiosità per le produzioni di Sottozona, che sono in assoluto quelle dall’impronta più fortemente territoriale” afferma Ruenza Santandrea Presidente del Consorzio Vini di Romagna.

 

 

Una nuova, grande opportunità per il vino riminese che può mettere in campo racconti enologici di vertice. Le sottozone si collocano all’apice della piramide qualitativa dei sangiovesi di Romagna dove alla base c’è il sangiovese DOC, un gradino più in su si colloca il sangiovese superiore per concludere con il sangiovese sottozona, tutti prodotti anche nella versione riserva.

Si tratta di vini  che da capitolato obbediscono a parametri organolettici più restrittivi che portano avanti la tradizione romagnola della vinificazione del Sangiovese in purezza, infatti l’uso della menzione di sottozona per i Romagna Sangiovese è riservato a vini per almeno il 95% da vitigno sangiovese.

 

Ioli Luca